A Sud-Est del borgo antico, dopo aver attraversato piazza del Ferrarese, si giunge in piazza Mercantile, luogo che per secoli è stato il fulcro della vita economica e civile della comunità e che ancora oggi è circondata da numerose attività commerciali che la rendono punto di ritrovo per i baresi. La piazza, dalla forma irregolare, è arredata dalla fontana pubblica detta "della Pigna" e dalla Colonna della Giustizia, la quale è diventata simbolo di questa parte della città. Il complesso scultoreo, rialzato su una base circolare costituita da quattro gradini concentrici, è composto da una colonna di spoglio in marmo bianco sormontata da una palla di cannone, e da un leone in breccia calcarea pugliese. L’origine della scultura è stata in passato oggetto di svariate supposizioni e solo alla fine degli anni Ottanta del Novecento, a seguito di indagini accurate e dell’autopsia dell’opera, è stato appurato che si tratta di un leone funerario scolpito da un artigiano romano-apulo tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. I leoni impiegati in epoca augustea come custodi del sepolcro si presentavano in posizione di attacco, proprio come era la scultura barese prima che subisse la mutilazione degli arti posteriori. Il rimaneggiamento del pezzo antico, con il rifacimento dell'intera protome, è databile entro la metà del XII secolo; il suo utilizzo associato al complesso colonna-sfera come gogna pubblica è ascrivibile ad epoca successiva, come pure la collocazione nella Piazza Maggiore, che potrebbe essere avvenuta durante i lavori di riassetto complessivo dell’area voluti da Isabella d'Aragona.
L'orientamento del leone è frontale, con la testa leggermente ruotata verso destra rispetto all'osservatore. Il corpo magro, che mostra le costole, appare disteso, mentre in origine le zampe posteriori rialzate dovevano dargli lo slancio in avanti per apparire in attacco. La testa tondeggiante presenta grandi occhi dilatati e sporgenti ed enormi fauci aperte che mostrano la dentatura. La criniera, che ricopre la testa e tutta la parte anteriore del corpo dell'animale, è incisa a ciocche lunghe e fitte che culminano con un ricciolo a voluta, senza soluzione di continuità. La coda scendeva verso il basso all’interno della zampa posteriore destra (ora perduta) e risale sul fianco destro descrivendo un arco di cerchio, per poi volgere il pennacchio nuovamente verso il basso. Un elemento importante per la datazione è il collare con l'epigrafe custos iusticie (letteralmente "custode della giustizia"), la quale appare un po' "compressa", forse un espediente per contenere le lettere nello spazio disponibile. Sotto il collare, tra le zampe, emerge uno scudo triangolare, ritenuto da alcuni studiosi lo stemma della famiglia Altavilla, a cui è stata attribuita la committenza dell’opera di rifacimento, da altri interpretato come lo stemma di Bari.
Da Viale Enzo Ferrari, continuare in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendi Viale Europa, SS16, Via Napoli e Corso Vittorio Veneto in direzione di Piazza Mercantile a Bari. Continuare su Lungomare Augusto Imperatore. Piazza Ferrarese è sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Arrivano nelle vicinanze di Piazza Ferrarese (per piazza Mercantile è necessario proseguire a piedi) le linee AMTAB 2-4-10-12-12/-21-35
Lungomare Imperatore Augusto-Corso Vittorio Emanuele
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