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Chiesa San Giovanni Crisostomo

Arco S. Giovanni 1 - 6010 - 70122
8.00 (liturgia in rito bizantino-greco) Festivi 9.30
+390805432835
crisostomo.bari@arcidiocesibaribitonto.it
committente Catapano Poto Argiro
INIZIO COSTRUZIONE 1032
USO ATTUALE Chiesa
Nella chiesa di San Giovanni Crisostomo (XI secolo), in Arco San Giovanni 1, a pochi passi dal castello normanno-svevo, ogni domenica alle 9.30 del mattino (negli altri giorni alle ore 8.00) la liturgia cattolica viene celebrata in rito bizantino, a testimoniare ancora una volta lo stretto legame che Bari ancora conserva con il suo passato. In una delle quattro Cronache della Traslazione delle reliquie di San Nicola, precisamente nella Legenda russa di Kiev, la chiesa di San Giovanni “Prodromos”, vicina al mare, viene indicata come primo luogo di deposizione delle reliquie; probabilmente si tratta proprio della chiesa di San Giovanni Crisostomo. Anche questa chiesa, come molte altre nella città vecchia, è stata vittima di quei devastanti restauri neoromanici intorno agli anni Sessanta del secolo scorso che ne hanno cancellato le stratificazioni del tempo. La facciata infatti ha una veste “fredda” e artificiale che mal si addice al suo passato antichissimo: ha perso nei restauri il colore originario, risultato dell’impronta del tempo sui conci regolari e ben squadrati; il portale rinascimentale è oggi inglobato in un anonimo ingresso artificialmente ingrandito. I danni più gravi sono stati comunque prodotti all’interno: sono scomparsi il rivestimento settecentesco della navata, le arcate laterali, la volta a botte, gli altari in legno dorato di epoca barocca, i quadri del XVI-XVII secolo, nonché gran parte degli arredi liturgici. Da pochi anni sono state rilevate tracce di una fase romanica della chiesa (XI-XII secolo), cui apparterrebbe il pluteo marmoreo con raffigurazione dell’albero della vita fra un leone alato e un grifo che divorano un capro e un cinghiale.
INIZIO COSTRUZIONE 1032
committente Catapano Poto Argiro
Si fa risalire la fondazione della chiesa al 1032, anno in cui il catapano Poto Argiro la fece edificare in località “puteum Greci”, fuori dalle mura della città. Nel 1091 venne venduta insieme alle sue pertinenze da tale Passaro all’arcivescovo Elia (lo stesso che curò la costruzione della cripta della basilica di San Nicola). Il Beatillo scrive che la chiesa venne donata da Ruggero II al monastero della SS.ma Trinità di Cava dei Tirreni; in realtà tra il XV e il XVI secolo essa risulta di proprietà della famiglia Alifio. Nel 1957 il vescovo Enrico Nicodemo la costituì parrocchia di rito bizantino, affidandola alla comunità greco-ortodossa locale (circa 200 cittadini baresi), che vi ha innalzato una iconostasi lignea policroma donando alla chiesa arredi propri della liturgia orientale. Le sei tele (Immacolata con scene di litanie di A. Bordone; Visione di Ignazio di Loyola; Ritrovamento del corpo di San Francesco Saverio; Morte della Vergine; Morte di San Giuseppe; Nascita di San Giovanni Battista) sono ora custodite presso l’Università degli Studi di Bari.

La Chiesa, originariamente dedicata a San Sebastiano, ha origini antiche e risale al XI secolo. La si incontra appena imboccata Strada Santa Chiara venendo dal castello. Quest'area era in origine a ridosso delle mura successivamente sostituite da una serie di monasteri che facevano da corona al lato ovest della città (Santa Chiara, San Francesco della Scarpa, Santa Teresa delle Donne, San Pietro e Santa Scolastica). La chiesa fu giuspatronato della famiglia Calò Carducci fino al 1957; a partire da questa data fu affidata ad una comunità cattolica di rito bizantino che ne cambiò la dedica in San Giovanni Crisostomo. La facciata è composta da conci squadrati in pietra calcarea e termina con una cuspide interrotta a destra dalla presenza di un campanile a vela. Il portale, collocato in posizione centrale, è incorniciato da un arco con motivi a punta di diamante quasi totalmente rifatto sulla base di frammenti originari. Prima dei restauri degli anni '50, il portale era in parte tamponato e l'accesso avveniva tramite un arco più basso di cui oggi non vi è più traccia. Una finestra rettangolare posta in alto in posizione centrale riprende, nella cornice, lo stesso motivo decorativo del portale, anch’esso riproposto partendo da pochi frammenti originari superstiti.

L’interno è a navata unica coperta da capriate lignee. Sulla destra sono visibili due grandi archi che poggiano su capitelli posti alla quota dell’attuale pavimento. Ciò fa ritenere che il livello originario dovesse trovarsi qualche metro al di sotto dell’odierno calpestio e che i due arconi sono quanto rimane dell’originario edificio a più navate. A sinistra della navata vi è un ambone sul cui fronte è collocata una lastra in pietra con due grifoni che si affrontano proveniente da un altare smembrato appartenuto alla famiglia Calò Carducci. Un grande arco ogivale, sotto il quale è collocata una moderna iconostasi in stile bizantino, divide l'aula ecclesiale dal presbiterio che ha forma quadrata ed è coperto da una volta a crociera costolonata.

La storia di questo monumento è legata alle vicende della famiglia Calò Carducci (già proprietaria dell’omonimo palazzo in piazza del Gesù) e Tresca Carducci (quest’ultima poi estinta), tra le più illustri e antiche della città.
Ne era testimonianza lo stemma con epigrafe, presente su una lastra tombale antistante l’altare, finita in frantumi dopo lo scoppio di una nave il 9 aprile del 1945.
Al centro della navata una botola di accesso porta ai locali sottostanti dove riposavano le spoglie di Cesare Calò Carducci del Sovrano Ordine di Malta (ultimo membro della famiglia sepolto all’interno della città). Sulla parete di sinistra una lapide teneramente rammenta la vicenda della giovane Cecilia Carducci, deceduta a 34 anni il 24 giugno del 1709 nel dare alla luce il figlio Giuseppe. Il patronato del monumento della famiglia Calò Carducci ha avuto termine nel 1955.


Come raggiungere la città
airport AEREOPORTO  

Da viale Enzo Ferrari continuare in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendere Viale Europa, SS16, Via Napoli e Corso Vittorio Veneto in direzione di Via Venezia a Bari. Seguire Via Venezia e Largo Papa Urbano II fino a Piazza S. Nicola.

motorway AUTOSTRADA  

Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Corso Antonio de Tullio in direzione di Via Venezia a Bari. Seguire Via Venezia e Largo Papa Urbano II fino a Piazza S. Nicola.

other MEZZI  

Arrivano nelle vicinanze di Largo Abate Elia le linee AMTAB A (area sosta Piazza Massari)- 2/-10-12/-35.

park PARCHEGGIO  

Lungomare Imperatore Augusto-Area Parcheggio Museo Archeologico