Fin dall’epoca medievale cominciò a delinearsi nella parte sud-orientale della città un quartiere a vocazione mercantile gravitante attorno alla platea rerum venalium civitatis o platea puplica, dalla quale iniziava la ruga Francigena, la strada dei pellegrini, che conduceva a S. Nicola. La piazza, vicina al porto, a cui era collegata da una struttura fortificata posta all’imbocco del molo (la torre S. Antonio), ospitò almeno dalla metà del Quattrocento la sede delle istituzioni cittadine, diventando una delle polarità urbane. Oggetto di attenzione nell’ambito del programma di rinnovamento urbano attuato durante il ducato sforzesco, la piazza fu sottoposta ad un riassetto complessivo all’inizio del Seicento, a seguito di un evento drammatico che si verificò nel 1601: un incendio investì alcune case che, insieme alla chiesa di S. Maria della Misericordia occupavano un’area triangolare di accesso allo spiazzo dal mare verso sud, estendendosi poi al palazzo del Sedile (vedi scheda) ed infine all’attiguo arsenale, dove si generò una violenta esplosione. Il Sedile fu ricostruito in breve tempo e dotato di campanile, il cui orologio, fatto venire dalla Germania, segnava anche i quarti d’ora. La chiesa di S. Maria della Misericordia fu demolita. Nel 1612-13, in una propaggine meridionale della piazza fu aperta la nuova porta carrozzabile, che contribuì ulteriormente a consolidare il carattere della zona di centro degli affari cittadini. All’inizio dell’Ottocento la sede dell’università si spostò nella ruga Francigena, che da allora prese il nome di strada Palazzo di Città (vedi scheda), mentre l’antico palazzo del Sedile fu adibito a teatro. Piazza Mercantile mantenne ancora il ruolo di luogo di rappresentanza, destinato a feste, cerimonie e pubblico divertimento, mentre esigenze di igiene e salubrità divenute sempre più pressanti imposero il trasferimento delle attività di vendita dei generi alimentari in appositi spazi della vicina piazza Ferrarese che, dopo l’abbattimento delle mura e della porta, andava specializzandosi come sede del mercato. Nel corso del XIX secolo tuttavia, con la costruzione del porto mercantile sul fronte opposto della città, la piazza andò perdendo l’antico ruolo di centro della vita barese, sostituita progressivamente da Corso Vittorio Emanuele (già Ferdinandeo), dove si addensavano i principali edifici pubblici ed i ritrovi cittadini.
La piazza ha subito nel corso dei secoli numerosi mutamenti, assumendo solo all’inizio del Novecento l’attuale configurazione e densità edilizia. Essa presenta un impianto irregolare schematizzabile in una parte meridionale di forma pressoché trapezoidale ed in una parte settentrionale di forma rettangolare, sfalsate tra di loro. Alle due estremità di un asse baricentrico rispetto al complesso degli spazi aperti, emergono due oggetti piccoli, ma meritevoli di attenzione, in comunicazione visiva tra di loro. Nello slargo dove si immettono via degli Orefici e via Francigena, una vasca monolitica in marmo montata su una base ottagonale porta al centro una fontana a quattro getti composta da un parallelepipedo in marmo dagli angoli variamente smussati e sagomati, terminante in un dado a base ottagonale. Notizie sul progetto di una fontana affidato all’architetto Pompeo Giordano si ritrovano in una deliberazione comunale del 1622: potrebbe trattarsi di quella ancora oggi esistente.
Accanto alla fontana si nota, incastonata nella pavimentazione di recente fattura in pietra calcarea, una fascia di lastricato stradale più antico, a piccole basole lavorate a guscio, ascrivibili alla fase di trasformazione della piazza di epoca sforzesca. All’estremità opposta dell’asse, tra gli imbocchi di via Re Manfredi e del vicolo che sale sulla muraglia, si trova un piedistallo circolare a quattro gradini sul quale è accovacciato un grosso leone in pietra, alle cui spalle si erge una colonna monolitica sormontata da una palla di cannone (vedi scheda). Si tratta della Colonna della Giustizia, vale a dire di una gogna, simile a quelle esistenti nelle piazze del mercato di altre città, come attesta anche l’epigrafe incisa sul collare dell’animale, che recita “CUSTOS IUSTICIE”. La scultura è un leone funerario di epoca romana adattato alla nuova funzione; la collocazione attuale risale probabilmente agli interventi di sistemazione dell’inizio del Seicento, come suggerirebbero le risultanze degli scavi.
Si segnala infine nei pressi della fontana, all’angolo tra piazza Mercantile e vico Fiscardo, la casa natale di Niccolò Piccinni (1728-1800), il noto compositore attivo tra Italia e Francia nella seconda metà del Settecento (vedi scheda). L’abitazione ha un impianto stretto ed allungato ed ingloba al centro una casa torre medievale, cui si giustappongono verso piazza Mercantile e verso l’interno dell’isolato, due corpi di fabbrica più recenti: testimonianza della complessa stratigrafia che ogni angolo della città antica restituisce.
Da Viale Enzo Ferrari, continuare in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendi Viale Europa, SS16, Via Napoli e Corso Vittorio Veneto in direzione di Piazza Mercantile a Bari. Continuare su Lungomare Augusto Imperatore. Piazza Ferrarese è sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Arrivano nelle vicinanze di Piazza Ferrarese (per piazza Mercantile è necessario proseguire a piedi) le linee AMTAB 2-4-10-12-12/-21-35
Lungomare Imperatore Augusto - Corso Vittorio Emanuele II