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Palazzo Sagges

Strada Sagges n.3 - 6010 - 70122
lunedì-giovedì 7,30-17,00: venerdì 7,30-14,00
080/5789411
 sagges@libero.it
USO ATTUALE Sede della soprintendenza archivistica per la Puglia
Palazzo Sagges, antica casa palatiata del Seicento, porta il nome della famiglia patrizia ultima proprietaria dell’immobile dal 1701 al 1927.
È ubicato nella vicinanze della Cattedrale e si affaccia su strada Sagges e su largo Maurelli mostrando una facciata decisamente sobria, se confrontata con gli altri palazzi nobiliari che costeggiano la più nota strada Palazzo di Città.
Un elegante portale, privo di epigrafi o effigi, apre l’ingresso a un arioso androne a volte caratterizzato dal ricorrente elemento della scala in pietra.
Su largo Maurelli, invece, prospetta un balcone decorato con mensole a mascheroni.
Le sue murature inglobano due antiche case torri medievali, di cui si può intravedere in largo Maurelli una sezione – precisamente della “casa della torretta” – citata in fonti documentarie del XVIII secolo.
Nonostante le numerose indagini archivistiche condotte su palazzo Sagges non si è in grado di risalire ai primitivi corpi di fabbrica (antiche case torri medievali) da cui questo poi è stato plasmato, piuttosto si è stati in grado di intuire le trasformazioni subite in relazione ai passaggi di proprietà e al variare delle destinazioni d’uso.
La destinazione a nuova sede della Soprintendenza archivistica per la Puglia ha stimolato operazioni di restauro che hanno restituito un importante complesso architettonico.
EDIFICI PRECEDENTI Chiesa di Santa Maria del Sannace
Su un atto notarile del 1599 ritroviamo il primo riferimento al palazzo: Giovanni Donato Calderone era all’epoca proprietario di una “casa grande posta nel vicinato di Santa Maria del Sannace”. Palazzo Sagges infatti è ubicato in un vicinio dell’antico abitato barese, prossimo alle mura, detto Santa Maria de Kiri Iohannaci: grazie a testimonianze sappiamo che dal 1183 aveva qui sede una chiesa commissionata dai signori Ioannaci, d’origine bizantina, trasferitisi a Bari e imparentatisi con i Dottula. Una serie di progressive trasformazioni linguistiche, magistralmente ricostruite dal Beatillo, hanno portato poi nel 1675 alla denominazione di “Santa Maria del Sannace”.
Ma già dalla fine del XVII secolo si avverte l’esigenza di identificare inequivocabilmente le aree corrispondenti alle singole proprietà, e in numerosi atti notarili coevi il palazzo viene identificato come “la casa palatiata, con i suoi confini sita e posta nella strada dei Martinez circum circa la strada di San Giuseppe”.
Dal 1630, infatti, come risulta da un testamento dello stesso anno e da un atto notarile del 1647, ne era divenuto proprietario Giuseppe Martinez, membro di una nobile famiglia spagnola, originaria di Valencia. Era giunta a Bari probabilmente nella seconda metà del XVI secolo dopo la morte di Bona Sforza, quando la città era ritornata sotto la corona spagnola. Giovanni Martinez, “credenziero della Regia dogana”, fece erigere nel 1639 una cappella gentilizia per la propria famiglia. Da quel momento l’ascesa sul piano sociale della famiglia Martinez fu costellata da una serie di matrimoni combinati e di successi che produssero un ingente patrimonio tra cui moltissimi immobili.
Il palazzo passa in eredità da Giuseppe ad Alessandro, canonico della Real Chiesa di San Nicola, e successivamente a Giuseppe Antonio, eletto nel 1679 sindaco della Piazza del Popolo; egli la lascia ai suoi tre figli Francesco, Tommaso e Teresa. Questi mantengono indivisa la proprietà, fino a quando sono costretti a venderla per far fronte ai debiti contratti dal prozio Alessandro.
Il 5 marzo del 1701, con atto del notaio Onofrio Pascarito, “don Pietro Sage, regio casciero delle entrate e gabelle della città di Bari”, compra per duemilatrecento ducati la “casa palatiata di proprietà delli signori Martinez”.
Poche sono le notizie sulla provenienza di Pietro Sage o Sagges, ma sappiamo che, una volta giunto a Bari, ricoprì la carica di regio cassiere diventando un uomo di potere con un ricco capitale con il quale riuscì ad acquistare, in un secondo momento sempre dalla famiglia Martinez, “la casa della Torretta”, adiacente alla casa palatiata.
A partire dai primi anni del XIX secolo il palazzo, tuttavia, venne progressivamente venduto dai discendenti, probabilmente a causa dei numerosi debiti contratti per l’ultima settecentesca ristrutturazione. Nel 1927 Giovanni Sagges, ultimo erede delle “tre stanze di primo piano di antichissima costruzione tutto puntellato formante parte dell’antico Palazzo Sagges”, decise di vendere anche quelle.
Solo negli anni Settanta in seno a un progetto di generale risanamento urbanistico della città vecchia si è avviato il recupero di alcuni vecchi isolati e nel 1974 l’antico palazzo Sagges fu espropriato per essere restaurato e destinato a sede della Soprintendenza Archivistica per la Puglia.

Venendo da Largo Ignazio Chiurlia e attraversando i due archi di Strada San Giuseppe, si giunge in Strada Sagges, dove, sul lato destro, si affaccia il prospetto principale di palazzo Sagges. La casa palatiata viene a formarsi a partire dal XVI secolo quando, in un processo di fusione, le singole case torri medioevali che sorgevano in questa parte della città, vengono aggregate a formare un palazzo dall’aspetto unitario. In epoca più tarda, tra il XVII e il XVIII secolo, si provvederà al rifacimento delle facciate con nuove aperture, logge e ampi portali. Delle vicende di Palazzo si sono conservati atti notarili dai quali è possibile delineare la successione delle famiglie che hanno posseduto l'edificio. Tra le più importanti troviamo i Martinez, di origine spagnola, e i Sagges, che hanno dato nome al complesso. A partire dalla prima metà del XIX secolo i ceti più abbienti cominciano a trasferirsi al di fuori delle mura nel nuovo borgo disegnato dall’architetto Gimma e gli edifici del centro storico subiscono un progressivo abbandono con il conseguente degrado. Sorte che tocca anche al palazzo dei Sagges. Nel 1974, nell’ambito di azioni di risanamento del centro storico, la struttura fatiscente viene espropriata per essere restaurata e destinata, in seguito, ad ospitare la sede della Soprintendenza Archivistica per la Puglia. Attualmente l'edificio ha un doppio affaccio su Strada Sagges, con l'ingresso principale, e su Largo Maurelli. Il prospetto su Strada Sagges ha tre aperture le cui tipologie denunciano le diverse fasi che hanno caratterizzato le vicende dell’edificio. La prima è un ampio arco lunato che testimonia la fase tardo medievale, più avanti abbiamo una semplice apertura con architrave e infine il portale tardo rinascimentale e barocco. Questo presenta un arco a tutto desto con ghiera e stipiti in bugnato che viene inquadrato da due paraste doriche poggiate su bassi plinti che reggono una trabeazione originariamente composta da metope e triglifi che si sono conservati solo alle estremità. Al di sopra due volute barocche inquadrano una finestra rettangolare con cornice in pietra. In alto, su due livelli, si aprono finestre rettangolari con cornici in pietra di cui una trasformata in balconcino aprendone la porzione inferiore del davanzale. Una leggera cornice chiude in alto il prospetto su Strada Sagges.

Superato il grande arco passante che unisce Palazzo Sagges a Palazzo Simi (vedi scheda), si arriva in largo Maurelli dove si affaccia il secondo prospetto dell’edificio. In questo caso è possibile leggere con maggior chiarezza le fasi storiche e le trasformazioni.

Nella parte inferiore si sono conservate le aperture tardo medievali costituite da un accesso con arco lunato più ampio in posizione centrale e due aperture simmetriche, alle estremità del prospetto, che sono state chiuse successivamente. Una monofora con ghiera lunata, anch’essa murata, si apriva al di sopra del portale centrale. L’intonaco della parte superiore non permette di leggere altre eventuali tracce sulle pareti ma non nasconde la presenza di mensole con i fori in cui venivano inseriti bastoni da cui pendevano i tendaggi che coprivano dall’esterno le finestre. La loro posizione, però, ci induce a ritenere che le aperture originali dovevano essere collocate più in basso. Al di sopra delle mensole si legge la traccia di un elemento in pietra che richiama una cornice, forse quanto rimane del limite in alto dell’edificio originario. Su queste tracce si vanno a collocare gli interventi successivi che vedono l’apertura di nuove finestre che, anche in questo caso, saranno successivamente trasformate in balconcini. Alla facciata descritta si addossa ortogonalmente un corpo di fabbrica di minor pregio architettonico su cui si affaccia un balcone su quattro mensoloni in pietra che presentano mascheroni rivolti verso l’osservatore.

L'interno del complesso è articolato e piuttosto irregolare, trattandosi di un'aggregazione di più corpi di fabbrica. Attraversando l'androne, coperto con volta a botte ribassata con quattro lunette per lato, si giunge in un luminoso atrio in cui è collocata una grande scala in pietra. L'atrio permette di raggiungere a sinistra due aule voltate a botte, destinate a sale riunioni, e a destra una torre medioevale inglobata nel palazzo. Questa presenta l’originaria tessitura muraria per tutta la sua altezza e le aperture ad arco lunato. La presenza di questi elementi ci possono dare un’idea di come la città si sia trasformata tra il XVI e il XVIII secolo.

Come raggiungere la città
airport AEREOPORTO  

Dall’aeroporto internazionale Karol Woityla di Bari prendere Viale Enzo Ferrari in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendi Viale Europa e Via Napoli in direzione di Via S. Francesco D'Assisi a Bari. Entrare in SS 16 e prendere l’uscita 4 verso Bari centro/porto. Continuare su via Napoli e poi su via San Francesco d’Assisi. Guidare in direzione di piazza Federico II di Svevia.

motorway AUTOSTRADA  

Prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella e Sottovia Giuseppe Filippo in direzione di Via Napoli a Bari. Continuare su via Napoli e guidare in direzione piazza Federico II di Svevia.

other MEZZI  

Arrivano nelle vicinanze le linee AMTAB 3-12-12/-21-35

park PARCHEGGIO  

Piazza Massari-Piazza Federico II di Svevia-Piazza Prefettura

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