Per parlare del fortino conviene partire da una “supplica” che i cittadini baresi rivolgono a Ferdinando Re di Sicilia il 28 novembre 1462. In essa si chiede che “… trovandose fatta sopra il porto… una torre in la quale era inclusa una ecclesia sub vocabulo Sanctii Antonii,… per contenteza universale de tutti i cittadini la fece abbattere et ruinare” “…item domanda e supplica la ditta Università che la Maiestà predita se digne concedere e donare… lo loco vacuo lo quale era avante la ditta torre, in fine ala bucceria et ala piscianeria, per poterence… edificare case, magazzeni et apoteche…” In questo brano è sintetizzata la storia del piccolo fortilizio e, soprattutto, il ruolo che esso ha avuto nello sviluppo urbano in questa porzione di città. Analizziamo cosa ci racconta questo passo. In quella data c’è una torre isolata sul porto che viene detta di Sant’Antonio perché in essa è “inclusa” una chiesa intitolata al Santo. Le notizie su una torre eretta a difesa del porto risalgono ad epoca normanna e all’assedio della città da parte di Roberto il Guiscardo che fece realizzare una struttura di difesa in pietra. Le mura della città dovevano essere alquanto distanti dalla torre e attigua ad essa è citata una chiesetta dedicata a San Nicola sul Porto. Lavori successivi andranno ad ampliare la struttura fino al 1440 quando un certo Caldora, feudatario locale, non realizzerà un piccolo castello inglobando anche le strutture della chiesa. I lavori di restauro effettuati sulla struttura hanno messo in luce i resti dell’edificio di culto che sono visibili chiaramente all’interno del fortino. Si tratta del fianco meridionale di una chiesa a croce “contratta” con cupola, vale a dire una pianta di origine bizantina a croce greca che ha perso i suoi due bracci trasversali ridotti a nicchie poco profonde.
I cittadini baresi non vedono di buon occhio la presenza di questo piccolo castello, a loro dire minacciosa, che incombe sul porticciolo e con loro “contentezza” il re la fa “abbattere et ruinare”. L’altro aspetto interessante del documento è la descrizione che si fa dell’area antistante la torre verso la città. Questa viene definita come “loco vacuo” e si chiede che possa essere “lottizzata” fino alla “bucceria e ala piscianeria”, ovvero fino alle aree di mercato dedicate alla vendita della carne e del pesce. La supplica deve essere stata accolta dal momento che la torre-castello oggi è legata alla città da due tratti di mura. Però se andiamo ad osservare i due punti di attacco di questi due tratti, ci accorgeremo che sono evidenti i segni di una cesura e di un riammagliamento di strutture che appartengono a periodi diversi.
Da Viale Enzo Ferrari, continuare in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendi Viale Europa, SS16, Via Napoli e Corso Vittorio Veneto in direzione di Piazza Mercantile a Bari. Continuare su Lungomare Augusto Imperatore. Piazza Ferrarese è sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Arrivano nelle vicinanze di Piazza Ferrarese (per piazza Mercantile è necessario proseguire a piedi) le linee AMTAB 2-4-10-12-12/-21-35
Lungomare Imperatore Augusto-Corso Vittorio Emanuele
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