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Sala Murat - Ex Mercato del Pesce

Piazza del Ferrarese - 6010 - 70122
Martedì-Sabato 11,00-20,30 Domenica 11,00-13,30 / 16,00-20,30 Lunedì chiuso
www.spaziomurat.it
+39 0809904680
info@spaziomurat.it
INIZIO COSTRUZIONE 1817 Sala Murat; 1837 Mercato del Pesce
USO ATTUALE Spazio espositivo
La Sala Murat, intitolata a Gioacchino Murat, re di Napoli che nel 1813 a Bari pose la prima pietra del quartiere murattiano, ricalca la struttura del precedente Mercato della Carne, primo edificio pubblico della città costruito nel 1818 e demolito, ormai fatiscente, nel secondo dopoguerra.
La recente ricostruzione si affaccia su piazza Ferrarese con il suo prospetto maggiore e su Corso Vittorio Emanuele II e Via Vallisa con i due prospetti minori. I primi due prospetti sono realizzati con la chiarissima pietra di Trani e caratterizzati da un’alternanza di ampie aperture ad arco e doppie paraste, su alto basamento, che reggono un architrave che chiude in altezza l’edificio.
La Sala Murat oggi, con la sua ampiezza di circa 400 metri quadri, ospita esposizioni, incontri, laboratori e il concept store Puglia Design Store (www.pugliadesignstore.it)

L’edificio dell’ex Mercato del Pesce si presenta come un compatto volume a due piani scandito da una ordinata partitura orizzontale e verticale.
Il fronte su piazza del Ferrarese ha le cinque campate centrali aperte sullo spazio del mercato, mentre la seconda e l’ottava campata consentono l’accesso alle scale per i piani superiori.
L’apparato architettonico al piano terra è quello dell’edificio del primo Ottocento, a doppie paraste bugnate poggianti su un alto basamento in pietra che incorniciano le aperture ad arco e terminano con una cornice aggettante.
Il primo piano si imposta su un attico con funzione di parapetto ed è caratterizzato da paraste di ordine ionico binate alternate ad ampi finestroni rettangolari con epistilio a cuspide e fregio a conchiglia. La facciata termina con un cornicione sommitale su mensole sovrastato dal parapetto del terrazzo.
I prospetti su corso Vittorio Emanuele e su via Vallisa sono ripartiti rispettivamente in tre e quattro campate: il primo ha il piano terra finestrato, il secondo ha gli accessi alle botteghe, ora in ristrutturazione.
Il prospetto est, pur mantenendo le caratteristiche degli altri fronti, presenta un ornato architettonico semplificato, che tradisce una fase di realizzazione più tarda; è chiuso alle due estremità da aperture architravate sormontate dalle finestre quadrate dei mezzanini.

I due edifici gemelli, insieme al teatro Margherita, si apprestano a diventare sedi del Polo delle arti contemporanee della città di Bari.
INIZIO COSTRUZIONE 1817 Sala Murat; 1837 Mercato del Pesce
Nel 1817, mentre veniva demolita la Porta della Marina, proprio a ridosso della stessa, in un area situata di fronte al porto e confinante da un lato con la città antica, dall’altro con il nuovo borgo di espansione, fu costruito un mercato coperto per la vendita di carne, pane e verdure, disegnato dall’architetto Giuseppe Gimma.
Nel 1837 l’architetto Vincenzo Capirri progettò un edificio gemello, destinato al commercio del pesce e della frutta.
Il Mercato del Pesce, similmente a quello più antico della Carne, si presentava come un porticato di sette campate di lunghezza e due di larghezza, coperto da volte a crociera e chiuso da un muro verso il mare, al fine di proteggere adeguatamente la piazza dai venti di nord-est e sud-est e dalle mareggiate che a volte la invadevano, penetrando fino ai banchi di vendita della carne. Sull’area residua tra l’edificio ed il profilo dell’antica banchina fu costruito un corpo di fabbrica triangolare con una scala che consentiva l’accesso alle coperture del mercato.
Nel corso dell’Ottocento le due campate meridionali furono riadattate e sopraelevate ed ospitarono gli uffici della Polizia Urbana.
Nel 1897 la fabbrica fu danneggiata da un incendio e nel corso dei lavori di riparazione, iniziati nel 1900, l’Ufficio tecnico comunale approntò un progetto di ampliamento verso nord di altre due campate e di sopraelevazione, progetto che si inquadrava in interventi più ampi di sistemazione dell’intera piazza e di ridefinizione del profilo della costa con la costruzione di una nuova viabilità sul mare.
I lavori furono attuati con lentezza. Solo nella seconda metà degli anni Dieci l’edificio assunse l’attuale configurazione a nove campate sui fronti lunghi ed a quattro campate sul prospetto nord, con la singolarità che, prima della costruzione del lungomare, la fabbrica insisteva direttamente sull’acqua verso est e, parzialmente, verso nord.
Nel secondo dopoguerra l’area di piazza del Ferrarese fu al centro di un ampio dibattito ed oggetto di numerosi progetti di ricostruzione in quanto, pur essendo una delle aree più importanti della città, versava in stato di degrado. Il Mercato del Pesce fu restaurato nel 1968 con l’intervento del Genio Civile, come testimonia una targa murata sul prospetto nord, mantenendo la destinazione a mercato al piano terra, mentre il primo piano ospita uffici comunali.

Nel 1817, mentre veniva demolita la Porta della Marina, proprio a ridosso della stessa, in un area situata di fronte al porto e confinante da un lato con la città antica, dall’altro con il nuovo borgo di espansione, fu costruito un mercato coperto per la vendita di carne, pane e verdure, disegnato dall’architetto Giuseppe Gimma.

Nel 1837 l’architetto Vincenzo Capirri progettò un edifico gemello, destinato al commercio del pesce e della frutta. Il Mercato del Pesce, similmente a quello più antico della Carne, si presentava come un porticato di sette campate di lunghezza e due di larghezza, coperto da volte a crociera e chiuso da un muro verso il mare, al fine di proteggere adeguatamente la piazza dai venti di nord-est e sud-est e dalle mareggiate che a volte la invadevano, penetrando fino ai banchi di vendita della carne. Sull’area residua tra l’edificio ed il profilo dell’antica banchina fu costruito un corpo di fabbrica triangolare con una scala che consentiva l’accesso alle coperture del mercato. Nel corso dell’Ottocento le due campate meridionali furono riadattate e sopraelevate ed ospitavano gli uffici della Polizia Urbana. Nel 1897 la fabbrica fu danneggiata da un incendio e nel corso dei lavori di riparazione, iniziati nel 1900, l’Ufficio tecnico comunale approntò un progetto di ampliamento verso nord di altre due campate e di sopraelevazione, progetto che si inquadrava in interventi più ampi di sistemazione dell’intera piazza e di ridefinizione del profilo della costa con la costruzione di una nuova viabilità sul mare. I lavori furono attuati con lentezza. Solo nella seconda metà degli anni Dieci l’edificio assunse l’attuale configurazione a nove campate sui fronti lunghi ed a quattro campate sul prospetto nord, con la singolarità che, prima della costruzione del lungomare, la fabbrica insisteva direttamente sull’acqua verso est e, parzialmente, verso nord. Nel secondo dopoguerra l’area di Piazza del Ferrarese fu al centro di un ampio dibattito ed oggetto di numerosi progetti di ricostruzione in quanto, pur essendo una delle aree più importanti della città, versava in stato di degrado. Il Mercato della Carne era talmente fatiscente che fu demolito per motivi di sicurezza e solo di recente è stato ricostruito simile al preesistente ed è stato adibito a spazio espositivo. Il Mercato del Pesce fu restaurato nel 1968 con l’intervento del Genio Civile, come testimonia una targa murata sul prospetto nord, mantenendo la destinazione a mercato al piano terra, mentre il primo piano ospita uffici comunali. I due edifici gemelli, insieme al teatro Margherita, si apprestano a diventare sedi del Polo delle arti contemporanee della città di Bari. Il Mercato del Pesce si presenta come un compatto volume a due piani scandito da una ordinata partitura orizzontale e verticale. Il fronte su piazza del Ferrarese ha le cinque campate centrali aperte sullo spazio del mercato, mentre la seconda e l’ottava campata consentono l’accesso alle scale per i piani superiori. L’apparato architettonico è al piano terra quello dell’edificio del primo Ottocento, a doppie paraste bugnate poggianti su un alto basamento in pietra che incorniciano le aperture ad arco e terminano con una cornice aggettante. Il primo piano si imposta su un attico con funzione di parapetto ed è caratterizzato da paraste di ordine ionico binate alternate ad ampi finestroni rettangolari con epistilio a cuspide e fregio a conchiglia. La facciata termina con un cornicione sommitale su mensole sovrastato dal parapetto del terrazzo. I prospetti su corso Vittorio Emanuele e su via Vallisa sono ripartiti rispettivamente in tre e quattro campate; il primo ha il piano terra finestrato, il secondo ha gli accessi alle botteghe, ora in disuso. Il prospetto est, pur mantenendo le caratteristiche degli altri fronti, presenta un ornato architettonico semplificato, che tradisce una fase di realizzazione più tarda; è chiuso alle due estremità da aperture architravate sormontate dalle finestre quadrate dei mezzanini.

Come raggiungere la città
airport AEREOPORTO  

Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.

motorway AUTOSTRADA  

Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.

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Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.

park PARCHEGGIO  

Lungomare Imperatore Augusto - Corso Vittorio Emanuele II