Nel punto in cui le strade Incuria, Verrone e della Torretta convergono verso strada Santa Teresa dei Maschi, creando un slargo nella fitta rete viaria del centro storico, si apre il prospetto principale della Chiesa di Santa Teresa dei Maschi che fu realizzata per volere dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, alle spalle dell’omonimo convento, tra il 1690 e il 1696. Quest’ultima data è riportata in un’epigrafe dedicatoria posta sulla facciata, al di sopra del portale di accesso. La Chiesa di Santa Teresa è detta dei Maschi per distinguerla da quella delle Donne, oggi non più esistente, che era invece annessa al monastero femminile. Dopo la basilica di S. Nicola e la cattedrale di S. Sabino, la Chiesa può essere considerata uno degli edifici più monumentali della città, poiché la sua cupola svetta nel profilo del centro storico. Per via delle sue dimensioni rispetto al tessuto urbano, era considerata un punto di riferimento visivo importante, per cui la sua presenza viene sottolineata nelle antiche vedute con molta enfasi. Sebbene non sia noto il progettista, la chiesa ha una sintassi architettonica che fa presupporre la conoscenza di modelli classici, mediati dalla cultura rinascimentale e barocca, di cui l’articolazione della facciata è indubbiamente debitrice.
La facciata è impostata su un alto basamento ed è tripartita da lesene, di cui le centrali binate, doriche nel registro inferiore e ioniche in quello superiore. Un’alta cornice modanata segnata da triglifi e da metope ornate da tondi con rosette inscritte, separa i due registri, mentre una trabeazione con timpano curvilineo di influsso barocco conclude in alto la facciata. Una scalinata semicircolare permette l’accesso al portale in marmo, composto da paraste scanalate con capitelli ionici, su cui si imposta una trabeazione con timpano curvilineo spezzato. Al centro di quest’ultimo è presente l’epigrafe che riporta la data 1696 e la dedica della chiesa ai Santi Giuseppe e Teresa. Al di sopra del timpano due plinti, che sorreggono decorazioni a forma di piccoli vasi, incorniciano lo stemma dei Carmelitani, fondatori della chiesa. Nelle porzioni laterali del registro inferiore si aprono due nicchie semicircolari con catino decorato a conchiglia. Esse sono inquadrate all’interno di un’edicola composta da un davanzale poggiato su una decorazione a forma di vaso e da due pilastrini che reggono una cornice sormontata da decorazioni scultoree. Al di sotto delle nicchie si trovano due riquadri bordati da cornici aggettanti. Il registro superiore si erge nella sola parte centrale del prospetto. Esso è inquadrato da lesene ioniche binate, divise da una fascia decorata a rilievo, poste in asse con quelle del registro inferiore. Al centro si apre un finestrone incorniciato da piedritti su cui poggia un arco ribassato chiuso al di sopra da una cornice modanata. Un marcadavanzale corre lungo il prospetto delimitando il basamento delle paraste e acquisendo la funzione di balaustra con colonnine in corrispondenza del finestrone centrale. Lo stesso motivo lo ritroviamo alle estremità della facciata al di sotto delle volute che raccordano il corpo centrale del prospetto. In alto la facciata è conclusa da una trabeazione ionica con cornice a dentelli, su cui poggia un frontone mistilineo, al cui centro si apre una finestrella barocca.
Definisce l’assetto volumetrico della chiesa la cupola a sesto acuto, impostata su un alto tamburo cilindrico ritmato da lesene e finestre ad edicola, queste ultime, concluse da timpani triangolari, sono alternativamente aperte e cieche. Le lesene proseguono nelle nervature della cupola fino ad un lanternino, anch’esso scandito da lesene binate, che incorniciano strette finestre. Di fianco alla cupola, ma più basso, si erge il campanile ad altana con monofore sui quattro lati e concluso da una piramide cuspidata.
La chiesa ha un impianto a croce greca inscritta, con un abside quadrangolare che include il coro. L’aspetto esterno non denuncia tale impianto cruciforme per via delle cappelle che si attestano sui quattro lati della croce. Tale impianto planimetrico lo ritroviamo anche in altri edifici dello stesso Ordine in diverse altri esempi.
I bracci del transetto, così come le cappelle laterali, sono coperte da volte a botte, mentre l’abside quadrangolare è coperto con volta a crociera. Sulle pareti perimetrali del transetto e su quella della contro-facciata si aprono finestroni rettangolari. Ulteriori finestre, più piccole, illuminano le cappelle. Il centro della composizione è la cupola, innestata all’incrocio dei due bracci della croce. Essa poggia su un tamburo cilindrico, scandito anche internamente da lesene che inquadrano otto finestre ad edicola, concluse alternativamente da frontoni triangolari e semicircolari, e che proseguono nei costoloni, come avviene per l’esterno. Il tamburo si imposta su pennacchi sferici, posti al di sopra di quattro arconi, sostenuti da pilastri che costituisco il nucleo centrale dello spazio della chiesa. L’interno è riccamente decorato con partiti architettonici che fanno riferimento all’ordine ionico, come i capitelli a volute dei pilastri e la trabeazione con cornice a dentelli.
Da Viale Enzo Ferrari, continuare in direzione di Strada Provinciale 204/Viale Gabriele d'Annunzio/SP204. Prendi Viale Europa, SS16, Via Napoli e Corso Vittorio Veneto in direzione di Piazza Mercantile a Bari. Continuare su Lungomare Augusto Imperatore. Piazza Ferrarese è sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Da casello Bari Sud dell’autostrada A14 prendere E843, Viale Giuseppe Tatarella, Sottovia Giuseppe Filippo, Via Brigata Regina e proseguire su Lungomare Augusto Imperatore in direzione Piazza Mercantile a Bari. Piazza Ferrarese si trova sulla destra. Proseguire a piedi per Piazza Mercantile.
Arrivano nelle vicinanze di Piazza Ferrarese (per piazza Mercantile è necessario proseguire a piedi) le linee AMTAB 2-4-10-12-12/-21-35
Piazza Massari-Piazza Federico II di Svevia-Piazza Prefettura
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